7 May 2010

Lettera aperta a Sergio Ferrero, segretario regionale della Lega Nord

Posted in lettere aperte at 21:29 by Sinistra per la Città


Quella che segue è una lettera aperta indirizzata a Sergio Ferrero, segretario della Lega Nord Valle d’Aosta. La invio come cittadino e come candidato di una lista rivale dal punto di vista elettorale, ma soprattutto ideologicamente ostile, per cercare di capire che cosa pensi il leader della sezione valdostana della Lega delle tante iniziative improntate a quella «cattiveria» rivendicata con orgoglio da Maroni, che caratterizzano le amministrazioni comunali guidate dal Carroccio.
Leggo, sui giornali locali, dichiarazioni per cui la Lega appare interessante in quanto «partito del momento». Ma cosa pensa e cosa si appresta a fare in Valle d’Aosta questo partito del momento, se gli elettori decideranno di votarlo, è cosa che i cittadini dovrebbero sapere prima del 23 maggio.

Lettera aperta a Sergio Ferrero, segretario della Lega Nord Valle d’Aosta

Gentile signor Ferrero,

mi permetto di scriverle in qualità di suo concittadino, desideroso, come lei, d’impegnarmi in prima persona per la comunità in cui vivo. Dal momento che mi riconosco nei valori della sinistra, non sono un estimatore del partito che lei, in quanto segretario regionale, rappresenta. Per la stessa ragione, ho seguito con preoccupazione l’accordo elettorale fra Lega, Union Valdôtaine e Pdl. Vede, signor Ferrero, ciò che nel resto d’Italia fa parte già da tempo del vivere politico e sociale quotidiano, in Valle d’Aosta è restato a lungo fuori dalla porta, tenuto a distanza, forse, da quella narrazione collettiva fatta di «hameaux, clochers, fontaines», che ha definito finora – nel bene e nel male – quella che i valdostani sono soliti chiamare la loro «petite patrie». Naturalmente, si tratta di un immaginario retorico, inadatto a comprendere nel suo insieme la società valdostana; ma, forse, anche di un racconto capace di umanizzare in parte la politica e i suoi protagonisti, rendendo finora impensabili, in Valle d’Aosta, provvedimenti ispirati a quella «cattiveria» rivendicata con orgoglio dal ministro Maroni.
Mi riferisco al caso, arcinoto, dei 40 incolpevoli bambini di Adro (Brescia) esclusi dalla mensa scolastica su decisione della giunta comunale leghista perché i loro genitori non erano in regola con il pagamento; al divieto di commercio del kebab nel centro di Capriate San Gervasio (Bergamo), imposto sempre dalla Lega; all’operazione «White Christmas» che ha portato i vigili di Coccaglio (Brescia, di nuovo) a scatenare la caccia al clandestino per “ripulire” la città entro Natale; alla decisione della presidente della provincia di Venezia, la leghista Francesca Zaccariotto, di impiegare, l’estate scorsa, 138 uomini tra militari e polizia provinciale contro i venditori ambulanti in spiaggia; e così a molti altri “casi” d’intolleranza e rifiuto fra i quali, recentemente, la richiesta del gruppo leghista presso la regione Friuli Venezia Giulia di inviare personale amministrativo negli ospedali per segnalare gli immigrati clandestini che chiedono di essere curati.
Non vorrei che dalla svolta a destra dell’Union Valdôtaine scaturisse anche per la nostra regione un modello sociale di questo tipo; perciò le chiedo che cosa pensi, in quanto compagno di partito degli amministratori ai quali ho accennato, dei fatti raccontati qui sopra e le propongo, qualora non li giudichi in maniera positiva, d’impegnarsi pubblicamente a fare quanto in suo potere per impedire che in Valle d’Aosta possano accadere episodi analoghi su iniziativa della forza politica che lei rappresenta.
Credo che, prima di andare a votare, il cittadino abbia il diritto di sapere come potrebbe cambiare la propria vita, a seconda della scelta che si appresta a fare.

La ringrazio per l’attenzione e le porgo cordiali saluti,

Mario Badino

Candidato consigliere comunale nella lista «Sinistra per la Città»
https://micandidoalcomune.wordpress.com/
http://mariobadino.noblogs.org/

La lettera è stata pubblicata sulla «Gazzetta Matin» del 26 aprile


L’immagine di questo articolo ritrae uno dei graffiti creati da giovani artisti sul muro di cinta della Cogne Acciai Speciali, ad Aosta. La uso per commentare la mia lettera aperta, perché sembra esprimere una richiesta d’informazioni e, polemicamente, perché non condivido certe priorità leghiste come la caccia ai “graffitari”.

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[Scritto il 22/04]

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